Gabbia di Faraday e informatica forense
Cos’è la gabbia di Faraday
La gabbia di Faraday è un dispositivo inventato nel 1836 dal fisico inglese Michael Faraday, da cui prende il nome. Essa è in grado di bloccare i campi elettromagnetici esterni grazie alla proprietà dei materiali conduttori. La gabbia è costituita da un involucro in metallo o materiale conduttore che crea una schermatura elettrostatica: quando un campo elettromagnetico esterno colpisce la gabbia, le cariche elettriche del materiale conduttore si redistribuiscono in modo tale da annullare il campo all’interno della gabbia stessa.
La fisica alla base della gabbia di Faraday si basa sulle leggi dell’elettrostatica. Secondo queste leggi, un conduttore in equilibrio elettrostatico non ha campi elettrici al suo interno. Questo principio è ciò che rende la gabbia di Faraday così efficace nel bloccare le onde elettromagnetiche. Le applicazioni di questa tecnologia sono numerose e variegate. Le gabbie di Faraday sono utilizzate, ad esempio, nei laboratori scientifici per schermare apparecchiature sensibili dai disturbi elettromagnetici, nelle camere anecoiche per testare le antenne e nei sistemi di protezione contro le scariche elettrostatiche.
Un altro utilizzo comune della gabbia di Faraday è la protezione delle apparecchiature elettroniche durante i temporali. I fulmini generano potenti campi elettromagnetici che possono danneggiare i circuiti elettronici. Una gabbia di Faraday può proteggere questi dispositivi creando una barriera che blocca l’ingresso delle onde elettromagnetiche. Inoltre, la gabbia di Faraday è utilizzata nelle strutture militari e governative per prevenire l’intercettazione delle comunicazioni e proteggere le informazioni sensibili da attacchi elettromagnetici.
La gabbia di Faraday per schermare i cellulari durante le attività investigative
Nell’era digitale, i cellulari sono diventati un’estensione della nostra identità. Essi contengono una quantità incredibile di informazioni personali, professionali e sensibili, motivo per cui si procede, oramai in ogni contesto investigativo, alla copia forense di uno smartphone (Luca Mercatanti spiega in modo chiaro come ciò avvenga all’interno del suo Blog).
Poiché un cellulare potrebbe essere manipolato a distanza, ad esempio effettuando una cancellazione di tutti i dati memorizzati all’interno della memoria, una delle soluzioni più efficaci è l’utilizzo della gabbia di Faraday.
Una gabbia di Faraday per cellulari è una piccola custodia o borsa fatta di materiale conduttore, spesso una combinazione di tessuti metallici, che può bloccare i segnali elettromagnetici. Quando un cellulare viene inserito all’interno di questa gabbia, è isolato dalle onde radio e non può ricevere né trasmettere segnali. Ciò significa che le chiamate, i messaggi e i dati non possono essere intercettati o monitorati mentre il dispositivo è nella gabbia.
I problemi dell’e-sim
L’utilizzo delle gabbie di faraday in contesti investigativi, al fine di isolare dall’esterno il telefono sottoposto ad analisi e/o sequestro, deriva in particolar modo dall’introduzione delle “e-sim”, ovvero SIM non fisicamente presenti nel dispositivo, ma elettroniche, memorizzate all’interno del dispositivo stesso.
Se con una SIM fisica era sufficiente rimuoverla prima di procedere all’accensione ed analisi del dispositivo, con una e-sim questo non è possibile: non appena viene acceso, il dispositivo è in grado di collegarsi alla rete telefonica, non solo alterando il proprio stato, ma permettendo a soggetti terzi la modifica dei dati ivi contenuti oppure il wipe totale del device.