4 aziende manifatturiere su 5 hanno già scelto la stampa 3D
La manifattura additiva viene ormai comunemente riconosciuta come una tecnologia disruptive, ovvero in grado di rivoluzionare i settori in cui viene impiegata. Il manifatturiero è solo uno dei diversi campi di applicazione della stampa 3D che vede il proprio mercato in forte crescita. Secondo un sondaggio della Businesscoot, un’azienda che si occupa di questo tipo di indagini, l’80% delle aziende manifatturiere ha inserito in alcune parti della produzione l’utilizzo della manifattura additiva. Addirittura il 73% dichiara di aver adottato una soluzione in loco, quindi di aver acquistato uno di questi macchinari. Per quanto ne esistano di svariati modelli e prezzi si tratta pur sempre di un investimento considerevole. Segno che la stima verso le potenzialità della stampa 3D è alta.
Le ragioni di questo successo sono molteplici. Esiste sicuramente un traino partito dal mercato globale che ha fatto crescere in pochi anni l’uso del 3D. Sempre secondo lo studio di cui sopra l’attuale mercato della produzione additiva si aggira intorno ai 14 miliardi di dollari, e può crescere di un 20% entro il 2028. Si tratta di numeri da capogiro che portano a doversi adeguare considerando di adottare questa tecnologia.
Le ragioni principali però stanno nell’effettiva convenienza di utilizzare questo strumento che, innanzitutto, funziona in maniera opposta rispetto alle tecnologie tradizionali. Come si capisce dal nome, la stampa 3D agisce per addizione di materiale lavorando strato su strato. Qualunque sia la tecnologia utilizzata tra quelle che compongono la stampa 3D, ve ne sono diverse, il principio fondante è il medesimo: aggiungere materiale dove serve. La conseguenza e che gli sprechi vengono ridotti al minimo. Se in una produzione per sottrazione si prende un pezzo più grande e ne si ricava l’oggetto finale togliendo materiale (scarto), nel caso delle stampanti 3D tutto ciò che avanza è filamento, resina liquida a polimeri rimasti inutilizzati, quindi tendenzialmente pronti al prossimo utilizzo.
Risparmio, il funzionamento di queste macchine porta soprattutto a questo. Ciò rende la manifattura additiva perfettamente adatta a una precisa applicazione, che di fatto è la più sfruttata: la creazione di prototipi. Il 77% di quei produttori che hanno cominciato a utilizzare la stampa 3D hanno affermato che l’applicazione più comune è lo sviluppo di prototipi. In effetti una caratteristica su tutte della produzione addittiva è tenere il costo di stampa pro capite costante, a prescindere dal numero delle unità realizzate. Ovviamente si tratta di un grande vantaggio rispetto ai metodi classici di filiera, dove il prezzo scende in rapporto alle unità prodotte.
Il costo della produzione dei prototipi è sicuramente un fattore determinante, ma non l’unico. Si pensi ad esempio a quanti limiti di progettazione vengono abbattuti dalla stampa 3D. Questa tecnologia non solo aiuta a replicare i design già esistenti, ma fornisce lo strumento per ripensarli. Si pensi, ad esempio, alla possibilità di riprodurre un oggetto contenuto all’interno di un altro, oppure la stampa di pezzi già montati a incastro. Con la reingegnerizzazione delle parti può scaturire anche un risparmio della materia prima utilizzata, da questo punto di vista la produzione additiva si rivela anche un’opzione più green.
Secondo degli studi la produzione di co2 delle macchine per la stampa tridimensionale sono mediamente superiori a quelle delle tecnologie tradizionali. Tuttavia il modello di filiera corta che propone la manifattura additiva rende questa tecnologia comunque più sostenibile per l’ambiente. La possibilità di produrre in loco infatti rende meno necessari i trasporti e i costi di magazzino. Vi è in più l’opzione di potersi rivolgere ai service di stampa 3d online, i migliori dei quali non solo realizzano il lavoro di stampa per conto terzi ma offrono tutta una serie di servizi, dalla scansione tridimensionale all’aiuto in fase di progettazione. Insomma la stampa 3D propone un futuro modello di fabbrica più smart, meno inquinante e più efficiente, e pare che gli addetti ai lavori abbiano già incominciato a intraprendere questa strada.